incapacità

Nel mese di agosto assieme a pochi altri disperati mi sono trovato a percorrere labirinti di corridoi deserti, per fortuna avevo con me un gps blutut, altrimenti ci saremmo persi. All’epoca non c’era nemmeno Pleo (il dinosauro) a confortarci coi suoi muggiti. “All’epoca”: beh in effetti solo poche settimane fa, ma in un posto dove la visibilità progettuale (e tutto sommato anche aziendale) difficilmente va oltre i 10-12 giorni sembra passato un secolo.

Il motivo delle nostre solitarie peregrinazioni fra tastiere e McDonalds era il solito “progetto impossibile”, che è quella tipologia di progetto che si presenta come una sòla, poi nel tempo invece si concretizza in una Grande Sòla (sì, con le maiuscole che si sentono quando le pronunci).

Alcuni fra noi (non so dire se i più fortunati o no) lavoravano connessi dalla propria vacanza, ma via Modem (!!!). Io, più fortunato, quando sono riuscito ad allontanarmi dall’ufficio per qualche giorno, ho potuto usare una Connect Card (che però andava più lenta del modem di cui sopra, ma l’importante è crederci).

Però però dai… non ci si può realmente lamentare, no? Voglio dire, io lavoro qui (e da eoni) mica perchè i progetti sono interessanti, o perchè permettono una crescita professionale, o perchè sono ben strutturati: il vero, unico motivo in virtù del quale lavoro qui sono i riconoscimenti. Voglio dire, uno si sbatte, lavora in condizioni che da un’altra parte non accetterebbe nessuno, spesos fa il lavoro di altri ruoli per “venirne fuori” ma alla fine…

Alla fine ti senti pure dire che sei un incapace.

FANTASTICO, NO?

Ora andate anche voi a vedervi quest’altro post che incorpora “Historia de un letrero” (http://historiadeunletrero.com/) così il vostro umore migliora :-) - è un video di 5 minuti, va visto.